giovedì 20 settembre 2012

Appunti #6

Il suo odore era l'ultima cosa che restava.
Le rimaneva nel naso, sulle mani, se lo sentiva addosso, ovunque.
Aveva bisogno di solitudine e silenzio per respirarlo ancora, aspettando che svanisse, in attesa che Luca rientrasse.
Si sentiva come persa nel mare, ogni volta, come la prima volta.
La mancava già un secondo dopo che se n'era andato.
Una dolce nostalgia le dipingeva il viso e una calma inconsueta guidava i suoi movimenti tra le pareti di casa, non voleva fare rumore per non destarsi, per non tornare coi piedi per terra.
Almeno fino alla scatto della chiave nella toppa
...

2 commenti:

  1. Un motivo ci dev'essere. Un motivo arcano, un motivo incomprensibile e che sfugge, ma un motivo. Un motivo per cui anche Luca era rimasto lì, sulle punte dei suoi piedi, ad annusare nell'aria. Cosa, che cosa mai? Non certo l'oggetto dei suoi studi, non certo la materia di un vecchio manuale di otorinolaringoiatria - oddio che parolona! - e non certo un odore ben codificato. No, quella era un'essenza, già, un'essenza e lui sorrideva tra sé e sé al pensiero che un profumo potesse rivelarsi così essenziale.
    Giocando con quell'idea di essenzialità e facendo, sempre tra sé e sé, dell'ironia sul fatto che la stragrande maggioranza considera essenziale tutt'altro, Luca si vide cadere addosso la sera. E la luna intanto si divertiva ad ambrare ogni suo respiro.

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    1. Incredibile! Sembra tu conosca Luca meglio di me. E pensare che è un personaggio in via di definizione. Non avevo pensato al fatto che gli odori potessero essere importanti anche per lui. Ottima idea.
      Mi dispiace, ma sarò costretta a rubartela!
      Grazie
      Marty

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