lunedì 26 marzo 2012

Appunti #3

Dal diario di Chiara 
(La storia con Marco è finita)

“Sesso. Voglio essere sesso, emanare sesso da ogni mio poro e far impazzire gli uomini”. È questo che hai iniziato a pensare dopo le malcelate avance di tanti colleghi. Azzeccare le posizioni, gli sguardi, i sorrisi solo per vederli capitolare e urlare dentro un si di soddisfazione.
A volte non è il fare sesso che ti interessa ma lo scatenare il sesso. Si, arrivi anche ad immaginare di farlo davvero il sesso con loro (almeno finché ti regge lo stomaco e tieni gli occhi chiusi). Ma ciò che vuoi veramente è emanare sesso. Metterlo in testa agli uomini che ti ronzano attorno, “struffartici” addosso per fargli sentire l’odore, far nascere in loro il desiderio, indurli a corteggiarti, ad essere galanti, ad essere diversi e fare ciò che non fanno più, almeno con le loro mogli o fidanzate.
Tutto questo senza un motivo preciso, solo per un po’ di attenzione, per quel po’ di coccole di cui sogni di continuo. Per appagare il tuo bisogno di conferma riguardo alla tua esistenza.
Ormai ti sei affezionata a quel tuo modo di essere, all’immagine che tu stessa hai di te, all’essere sempre disperatamente alla ricerca di quella cosa che non sai definire e che non trovi mai.
E continui a sognare immagini, situazioni, possibilità.
Braccia calde e premurose alle quali lasciarsi andare, un uomo grande che ti prenda per mano e dica le parole giuste, quelle che da tanto aspetti, che hai sentito una volta e che non sono più tornate: “Ehi piccola, ci penso io a te” e sapere che ti puoi fidare, che non ti devi più preoccupare di nulla, che puoi tornare ad essere bambina tra le sue braccia.
Lui ti abbraccerà, ti proteggerà, si prenderà cura di te, ti comprenderà  e rassicurerà.
Lui, che immagini  in molti uomini che incontri ma che non scopri mai. Un lui che molto probabilmente esiste solo nella tua testa ma di cui a volte senti un bisogno disperato.
E Marco è stato lui, è stato l’uomo che gli è andato più vicino. Anche perché è stato l’unico a cui hai permesso di entrare da quando c’è Luca. Lui era grande, fisicamente ed anagraficamente più grande di te. “Wow - ti sei detta - lo voglio. Lui mi salverà”.
È stato fantastico, dolcissimo, sconvolgente, assoluto ma non ti ha salvata, non ha potuto lui, non hai potuto tu.
La strada che è stata scritta è diversa e tu non sei nel suo futuro.
È un po’ che penso a te e forse inizio a capirti, e la parola papà è quella che mi viene sempre in mente, dimmi tu se sbaglio. È un padre quello che continui a cercare negli uomini che incontri?
Quel padre che per te non c’è mai stato, quella sicurezza che non hai mai trovato, le coccole che ancora aspetti. La bambina che è in te che non vuole crescere a volte ti fa fare delle vere stronzate e tu la segui, incapace di importi, ….

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